L'associazione AS.SE.DI
Come e quando è nata ASSEDI?
Il 1° maggio 2020 abbiamo svolto una video-riunione alla presenza di numerosissimi imprenditori titolari di centri diving, che ha segnato l’inizio del progetto. In meno di 50 giorni, il 17 giugno 2020, nasceva quindi AS.SE.D.I., che oggi conta 22 associati in 10 Regioni d’Italia.
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Mission
Il primo obiettivo dell’Associazione è l’inserimento nell’elenco delle associazioni per le “Professioni non organizzate” ex legge 4/2013, che possano rilasciare un’attestazione relativa agli standard qualitativi e di qualificazione professionale ottenuti dai propri professionisti associati e dai relativi centri di immersione. In tal modo, miriamo ad innalzare il livello della qualità/affidabilità dei servizi diving a vantaggio del turismo subacqueo.
Tra gli altri obiettivi abbiamo la partecipazione ai processi di innovazione delle normative tecniche del nostro settore, l’identificazione dei corretti codici ateco della categoria dei nostri professionisti, rappresentare e difendere le loro esigenze nei confronti delle Istituzioni, in primis delle Autorità Marittime, nonché promuovere progetti di salvaguardia dell’ambiente marino.
Consiglio direttivo:
- Andrea Camarone
- Riccardo Gambacorta
- Francesco Danza
- Ilaria Gonelli
- Claudio Buccola
- Gianmaria vettore
- Lucio Rossi
- Roberta Eliodoro
- Gabriele Ziino
- Riccardo Buralli
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I risultati di AS.SE.DI.
Cosa ha ottenuto ASSEDI fino ad oggi?
Abbiamo sottoscritto circa 15 convenzioni con fornitori regolarmente impiegati dai nostri associati, per assicurare loro vantaggi economici immediati nello svolgimento delle attività professionale.
Infine, abbiamo rappresentato la nascita della nostra associazione al Governo e a tutte le Autorità con le quali il settore è quotidianamente chiamata ad interagire, prime fra tutte le Capitanerie di Porto e le Aree Marine Protette. Tra queste ultime, ad esempio, siamo in contatto con l’Area Marina Protetta di Portofino per contribuire ad elaborare la figura di un “supervisore” ambientale che assicuri l’integrità dei fondali da parte dei turisti subacquei.
Come vede Assedi tra 5 anni?
Lavoriamo per diventare il riferimento unico dei professionisti della subacquea ricreativa in Italia e un soggetto organizzato, oltreché altamente qualificato, che di un mercato pressoché sconosciuto, che però ha molto da raccontare ed offrire all’interno dell’intera filiera del turismo italiano.
L’Italia, infatti, con oltre 7.000km di coste e circa 30 aree marine protette/parchi sommersi, ha l’obbligo morale di investire nella subacquea ricreativa, perché può rappresentare un ulteriore volano di ripresa economica per il settore turistico, che paga un prezzo altissimo per le restrizioni determinate dalla pandemia da Sars-cov-2.
Contiamo quindi di sensibilizzare gli operatori del settore a riunirsi sempre più in una voce sola, quella di ASSEDI, per avere sempre più forza “contrattuale” ed essere coinvolti in tutti i processi di elaborazione delle regolamentazioni che li coinvolgono, garantendo ai nostri associati tutele e vantaggi altrimenti non realizzabili, oltreché un aumento della propria visibilità nelle attività di promozione e di rilancio della destinazione Italia come meta privilegiata del turismo subacqueo nel Mediterraneo.